venerdì 10 maggio 2013

La dipendenza da zuccheri e carboidrati



Quello di seguito è un articolo apparso oggi sul corriere della sera e riporta uno studio svolto in New Zeland. Anche se non è una notizia nuova, non è la scoperta dell’acqua calda, dato che anche in un articolo da me scritto su l’alimentazione e Mc Donald’s e l’assuefazione degli zuccheri e del grasso LONDRA - I dolci possono dare una vera dipendenza fisica.
Questo sostiene una ricerca neozelandese, secondo la quale i dolci agirebbero in modo non molto diverso, per esempio, dalle sigarette. Per Simon Thornley, ricercatore del servizio di salute pubblica regionale di Aukland, «I carboidrati fortemente trasformati, come taluni fiocchi d’avena, i dolci e le brioches aumentano rapidamente la quantità di zucchero nel sangue, e ciò stimola le stesse aree del cervello che sono coinvolte dalla dipendenza da nicotina e da altre droghe».
Molti di coloro che hanno problemi di obesità, secondo i ricercatori, non sarebbero quindi solo «avidi» di dolci, ma, letteralmente, dipendenti. «I tossicodipendenti – spiega Thornley – non riescono a fermarsi perché, anche se sono consci delle conseguenze negative del loro comportamento, hanno un bisogno fisico delle sostanze da cui dipendono. Esattamente come fanno molti fra coloro che mangiano troppi dolci». Lo scienziato si spinge a proporre iniziative di salute pubblica analoghe a quelle messe in campo contro il tabagismo, a partire da scritte sulle confezioni di dolciumi che avvertano sui potenziali rischi. La ricerca, pubblicata sulla rivista Medical Hypotheses, ha trovato anche altri elementi che rendono affini la dipendenza da dolci a quella dalle droghe: le persone con un alto Indice di Massa Corporea (BMI) hanno un minor numero di recettori nella parte del cervello che genera sensazioni piacevoli. Una caratteristica identica nelle persone dipendenti da cocaina e alcool.

CONTROPROVE
In uno studio,  su «umani» sono state offerte a un gruppo di donne in sovrappeso due bevande che sembravano identiche, con il medesimo sapore, ma solo una conteneva carboidrati e zuccheri, mentre l’altra aveva alcune proteine.
Chiedendo alle donne come si sentissero, il gruppo che ha avuto la bevanda zuccherata si è dichiarato notevolmente più allegro di quello che aveva quella «proteica». «Il modo in cui queste donne si sono comportate in risposta ai carboidrati è simile a modelli che vediamo nel tossicodipendenti», spiega il capo dei ricercatori Bonnie Spring, professore di medicina preventiva all’Università di Chicago. Ma l’aspetto più affascinante e inesplorato della ricerca riguarda il collegamento tra gli effetti dell’aumento dello zucchero nel sangue e gli effetti del fumo.

Le conclusioni dei ricercatori neozelandesi sarebbero corroborate dai studi condotti all’Università di Princeton (Usa), dove sono stati «creati» veri e propri topi «zucchero-dipendenti», che soffrono fisicamente se si sottrae loro il dolce, e si riprendono rapidamente quando hanno di nuovo a disposizione lo zucchero.
Pompare rapidamente lo zucchero nel sangue provoca cambiamenti in vari ormoni e sostanze chimiche, tra cui l’insulina e un aminoacido del cervello.
Questo crea più benessere di quello creato nel cervello dalla serotonina. Che è la sostanza sollecitata dalla nicotina. Ecco perchè, secondo gli scienziati, mangiare dolci può dare un temporaneo sollievo se ci si sente irritabili e nervosi, proprio come fumare una sigaretta.
Aggiungerei che la dipendenza che lo zucchero dà è data anche dall’innalzamento anomalo dell’insulina  e del conseguente abbasamento dovuto alla glicemia leggi articolo sulla glicemia e sui Carboidrati vi consiglio poi di vedere il film Super Size me film esperimento su i Panini di Mc Donald’s


FONTE WEB

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